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Il Falco

Templare Galea

Una inedita quanto straordinaria identificazione:
la nave ammiraglia dei Templari
era un legno arenzanese?
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Scrive Malcom Barber nella Storia dei Templari: "Una nave chiamata 'Il Falco', che l'Ordine aveva acquistato dai Genovesi e che secondo Muntaner era 'la nave più grande che a quell'epoca fosse mai stata costruita'. Sembra che Il Falco abbia preso parte attiva nel commercio e perfino nella pirateria , e 'i Templari furono a tal punto contenti degli esiti ottenuti con questa nave, da preferirla a tutte le altre'. Tutto ciò ebbe termine nel Maggio 1291 con la caduta di Acri (S. Giovanni d'Acri, subentrata a Gerusalemme dopo il 1191 come sede dell'Ordine Templare, e dove esisteva anche un quartiere genovese). All'epoca Il Falco si trovava alla fonda nel porto e imbarcò 'molte dame e damigelle, un gran tesoro e persone di alto rango' che condusse ad Athlit". In seguito, sorte discrepanze con l'Ordine, il comandante "Ruggero di Flor (1266-1305) veleggiò fino a Marsiglia dove abbandonò la nave" e raggiunse Genova: qui, vantando le opportune conoscenze, acquistò -sembra da Ticino, Tisi, D'Oria- un'altra nave denominata L'Olivetta per riprendere la guerra di corsa. Della "grande nave, la più grande che fu costruita in quel tempo, che era denominata Il Falco" e che "il Tempio comperò dai Genovesi", scrissero tra gli altri anche J. A. C. Buchon (Chronique étrangères relatives aux expeditions françaises pendant le XIIIe siècle, 1841) e Ch. Romey (Histoire d'Espagne, 1847).

Carlo De Negri nel suo volume Arenzano cose-eventi-genti (1953), nel capitolo Arenzanesi illustri annota: "Vuga Bonomeliore - Nel 1281 il Marchese Guglielmo di Monferrato, dovendosi portare da Barcellona a Genova, chiese due galee, che gli vennero concesse, al Comune della Superba. Una di tali navi, denominata Il Falcone, apparteneva a Bonomeliore Vuga, al quale venne corrisposto un nolo complessivo di 255 lire genovesi, come risulta da atto 8 Maggio 1281 a rogito notaio Leonardo Negrino".

Ricerche effettuate presso l'Archivio di Stato nella sede di Genova hanno appurato che che "l'atto risulta rogato dal notaio Angelinus de Sigestro ed è conservato nel cartolare n.78 alla c.110r" (prot. 1201 28.34.07/626.49 del 26 febbraio 2009, Archivio di Stato di Genova). "Ego Bonusmelior Buga de Arenzano loco... galeam meam, que dicitur Falconus, cum sarcia, arredo et apparatu pertinenti ad ipsam, cum hominibus centum duodecim ad remigandum, computatis naucleriis quatuor... munitam et furnitam de victualibus necessariis ad presens pro navigando et eundo ad levandum dominum marchionem Montis Ferrati...".

Gli anni della nota di noleggio si sovrappongono a quelli dell'epopea dei Poveri Cavalieri; la denominazione delle due imbarcazioni è simile, per non dire identica, dato che l'accrescitivo della seconda (112 vogatori! – "È da credere che la flotta del nostro paese annoverasse in quel tempo la nave più confortevole per il trasporto delle persone", C. De Negri, op. cit.) è compensato dalla precisazione sulle dimensioni della prima (ugualmente trascritta Falcone su alcuni testi): perché non ritenere valida l'ipotesi di un prestigioso legno arenzanese, Il Falco o Falcone che dir si voglia, ammiraglia della flotta templare?

Da ROCCA DI SION Arenzano templare – Rensen come Rennes di L. Giacchero, 2009

Croce patente
La croce patente rinvenuta nei pressi del santuario dll'Annunziata alle Olivette di Arenzano